I Grandi Uomini della Cinofilia
Un tempo esistevano cacciatori, giudici, abili allevatori e selezionatori della razza, che insieme a veri addestratori ci hanno consentito di selezionare soggetti e genealogie di eccezionali pointer.
Una volta non si poteva essere giudici se non si era allevatore, né si era buon cacciatore se non si sapeva addestrare e custodire i propri cani.
Questi uomini di caccia valutavano al di là del titolo e delle competenze specifiche i pointer in precise condizioni e situazioni,vedendoli in azione, sulle montagne e sui calanchi, dopo giornate di caccia, in assenza di vento, senza acqua, d’estate, e su selvaggina autoctona.
Grandi Cani per Grandi Cinofili
Se vedi correre un pointer in grande cerca e ti viene la pelle d’oca è molto probabile che un giorno quel cane diventerà un vero trialer, uno di quei cani così difficili da vedere.
La mentalità del trialer s’intravede già in un cucciolo di quattro mesi, crescendo richiederà sempre tanto tempo, andrà portato intere giornate a caccia su terreni difficili, solo così potranno essere domate le sue indomite qualità.
Il vero trialer non è il cane che vince una prova particolare o colleziona decorazioni, non è quello che calca le pianure Serbe o Polacche piene di starne, deve essere il campione dei campioni, i suoi geni sono vitali per la razza.
I trialer sono rarità, sono indispensabili alla riproduzione, come tutte le creature che nascono per primeggiare vanno sapute capire e interpretare, più che dressare, occorrerà perfezionare le loro innate qualità naturali.
Il vero trialer come lo starnista vero, non si fa, è il dna, la selezione che gli trasferisce questa dote naturale, alla prole è quella trasmessa che scorre nel sangue e non quello che impara dall’uomo.
Il vero starnista è quello che quando caccia, le starne taglia i calanchi a metà e dopo un’intera giornata di caccia, va a ritrovare l’animale sbrancato nel punto più impossibile (punto morto).
Non va mai dimenticato che la caccia e nata molto prima della grande cerca, e che la "grande cerca" deve servire la caccia e non viceversa, madre natura ha costruito un trialer per correre giornate intere.
La grande cerca, le sue regole, (ridurre a venti minuti il tempo di un'azione è sempre difficile) sono una palestra naturale, dove si possono riconoscere grandi trialer, è sempre difficile riconoscere un grande trialer, solo giudici seri e competenti sanno farlo.
l dressaggio di un cane, non dobbiamo dimenticarci è una violenza che si fa al cane, un vero dresser renderà questa imposizione meno violenta possibile.
Alvaro e la tesi di laurea
Prima che un cane sia proclamato campione, proporrei “la tesi di laurea”, come agli uomini che ambiscono a un titolo universitario, dopo tanti esami è richiesta la tesi di laurea, così la proporrei per i cani che ambiscono a titoli importanti.
Proporrei un giorno di agosto sul costone di Campo Felice oppure sui calanchi del Mote dell’Ascenzione, un detto di un mio avo “o fa il fumo .. o sfonna la pipa”, viste le difficili condizioni ambientali in cui si troverebbe a cacciare .. solo i grandi cani (soprattutto le femmine) con grandi mezzi e grandi doti olfattive andrebbero premiati.
Premiazione trofeo allevamento
Da sinistra a destra Pica, Endrizzi, Della Torre (ex presidente pointer club), Spezia e Cantoni.
Grande cinofilo, maestro di vita e di caccia. Ricordo con piacere una sua affermazione: "Meglio uccidere una starna sbrancata il mese di settembre con i pointer sui calanchi che un leone in africa!"
Io, ventenne ho trascorso con lui (quasi novantenne) nottate insieme in "pantiera" aspettando le anatre e ascoltando i suoi racconti di caccia e di vita insieme al caro amico Paride Marini, scomparso prematuramente.
Devo essere a lui eternamente grato per la fiducia che mi ha concesso. Non so che fine farà la cinofilia quando non ci saranno più questi Signori.
Ha condotto 10 miei cani in grande cerca e classica raggiungendo ottimi risultati. Oltre a lui ringrazio anche altri bravi dresser come Stefano Girandola, Taccon Luigi, Franco Tognotti, Davide Bruni ed Evandro Laglia. Quest'ultimo proprietario dell'allevamento Amiternum è partito con 2 cuccioli di Fim di Rovetino.
"Quando torni in Ascoli Piceno porta un fiore sulla tomba del conte Saladini Pilastri". Così mi commosse quando volle premiarmi al trofeo allevatori. Uomini di altri tempi!